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Yvonne Ekman, di provenienza nord europea, vive e lavora da molto tempo a Roma. Musicista e scultrice, ha privilegiato quale canale espressivo l'argilla, elaborandone le sue caratteristiche plastiche.
Ha partecipato a laboratori in Francia, Inghilterra e Italia sviluppando uno stile originale che coniuga la ricerca sulla forma e sui colori caratterizzata da una sensibilità verso le tematiche civili e sociali. Dopo aver adoperato per anni la tecnica raku attualmente si dedica alla cottura in forno elettrico a basse e alte temperature (porcellana, grès, paper clay).
Alcune delle sue opere sono collocate in spazi aperti, integrandosi nel paesaggio naturale (Land Art).



Yvonne Ekman lives and works in Rome but has a north European background. Her professional activities are music and sculpture, choosing clay for its malleable and plastic qualities as a means of expression.
She has attended courses in France, England and Italy, later developing her own original style which combines research on form and colour with an awareness of social and civil themes. For many years she fired her work with the raku technique but now she uses an electric kiln for paper clay, grès and porcelain at temperatures which range from 960° to 1250°.
Some of her works are open air installments which integrate with natural surroundings (Land Art)


Ho sempre pensato che la mia identità dovesse manifestarsi attraverso un canale espressivo artistico, e proprio per questo gran parte della mia vita è stata dedicata alla musica, nei suoi aspetti didattici ed esecutivi. Ho in seguito sentito la necessità di diventare interprete del mio pensiero anziché esecutrice di opere altrui.
Dotata di una spiccata manualità, è stato naturale avvicinarmi al materiale più primitivo con il mezzo più immediato: l'argilla e le mani. Ho quindi frequentato in modo esplorativo uno stage di ceramica in Francia dove ho incontrato un maestro che mi ha incoraggiata, immaginandomi suonare il violino con un piede sul tornio.
E' stato l'inizio: avevo trovato il modo di rendere plastiche le mie idee sviluppando un reciproco feedback tra il pensiero che guidava le mani e l materiale che stimolava il pensiero.



I have always thought that my personal identity should be expressed through an artistic medium and for that purpose a large part of my life has been dedicated to music, both teaching and performing. However at a certain point in my life I felt the need to interpret my own ideas and not only to perform works by others.
As I have a strong tendency for manual activities it came quite naturally to start with a primitive material such as clay using my hands. To explore this possibility I attended a stage in France coming into contact with a teacher who encouraged me and imagined me playing the violin while my foot turned a potter's wheel.
That was the beginning: I had found a way to transform my ideas into three dimensions developing a reciprocal feedback between the concept which guided my hands and the matter which stimulated the concept.